Premetto che quanto mi accingo a scrivere vuole solo essere un esempio (tra tanti) di come la scienza farmaceutica non sia una “fede” immutabile ed incontestabile e, pertanto, non entrerò nel merito della efficacia del Glatiramer acetato, farmaco che viene utilizzato per il trattamento della sclerosi multipla.
In data 21.8.2024, sul sito di AIFA, è stata pubblicata una “Nota Informativa Importante su Glatiramer acetato” (https://www.aifa.gov.it/documents/20142/2254729/2024.08.21_NII_Glatiramer_acetato_IT.pdf), “concordata con le autorità regolatorie europee e l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA)”.
In tale informativa viene indicato che “A seguito di una revisione a livello europeo di tutti i dati disponibili riguardanti le reazioni anafilattiche con glatiramer acetato, è stato concluso che il medicinale è associato a reazioni anafilattiche che possono verificarsi da mesi fino ad anni dopo l’inizio del trattamento. Sono stati segnalati casi con esito fatale.”
Il primo dato che emerge è che le reazioni anafilattiche, cioè le reazioni allergiche di massima gravità, improvvise e potenzialmente fatali, si possono avere anche dopo anni dall’inizio del trattamento. Dato, questo, che meriterebbe di essere approfondito anche per le reazioni anafilattiche derivanti da vaccino covid.
Nella mia consueta smania di approfondire, scopro che il farmaco è in commercio dal 1999 (https://www.aism.it/studio_sul_glatiramer_acetato_copaxone%C2%AEnel_trattamento_della_cis) dapprima impiegato comunemente nel trattamento della Sclerosi Multipla e poi dal 2009 anche nei pazienti “che hanno manifestato un primo episodio clinico ben definito e che sono considerati essere ad alto rischio di sviluppare sclerosi multipla”.
Anche tale dato si rivela interessante perchè dimostra che anche a distanza di anni si possono individuare delle pecche sulla sicurezza dei farmaci e siccome questo succede spesso, mi chiedo con quale coraggio politici e camici da palcoscenico abbiano potuto asserire che i vaccini covid, appena immessi sul mercato, fossero sicuri finanche spingendo all’obbligatorietà della somministrazione alle masse!
Ma come si è arrivati a questa nota informativa importante? Il documento parla di “revisione a livello europeo di tutti i dati disponibili riguardanti le reazioni anafilattiche” e tali dati derivano non solo dagli studi che le case farmaceutiche portano avanti e dagli studi che gli scienziati indipendenti, e non, pubblicano sulle riviste scientifiche, ma derivano in particolar modo dalla FARMACOVIGILANZA.
Con sorpresa scopro che il 10-11 dicembre 2018, a Roma, si era tenuto “XXVII Seminario Nazionale di Farmacoepidemiologia” a cura dell’ISS intitolato “SCLEROSI MULTIPLA E FARMACOVIGILANZA ATTIVA” (https://www.epicentro.iss.it/farmaci/pdf/fep2018/Gatta%20Giulia.pdf), in cui si analizzavano i risultati del progetto di farmacovigilanza ideato e coordinato dal Centro SM di Montichiari (ASST Spedali Civili di Brescia) con la Rete Sclerosi Multipla Lombarda (23 centri) ed “il coinvolgimento stimato di tutta la popolazione dei pazienti in Lombardia (18.150)” nel periodo gennaio 2017- agosto 2018 .
Anche questa volta (come già si era verificato nel Veneto per le vaccinazioni pediatriche) i dati di farmacovigilanza attiva rilevano un numero maggiore di eventi avversi rispetto a quelli segnalati spontaneamente con la farmacovigilanza passiva!! Anche questo dato dovrebbe far riflettere i politici e i cittadini tutti su almeno due circostanze:
1) la farmacovigilanza passiva è insufficiente a garantire la sicurezza di farmaci e vaccini;
2) non può sussistere alcun obbligo vaccinale senza la garanzia di sicurezza e non può sussistere sicurezza se il sistema si basa sulle sole segnalazioni spontanee.
Ciò posto, alcune domande sorgono spontanee: perchè per le vaccinazioni covid, imposte con ricatti ed insulti, le istituzioni non hanno avviato progetti di farmacovigilanza attiva?
Forse qualcuno ne temeva i risultati?
Avvocati Liberi
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