Una dottoressa di 47 anni ha presentato alla Asl di Latina una richiesta di indennizzo per presunti danni provocati dal vaccino anti Covid, obbligatorio per il personale medico.
La richiesta, la prima a livello locale, è stata inviata tramite l’avvocato Renato Mattarelli che assiste il medico che si sottopose alla doppia dose Pfizer nel gennaio 2021, accusando una serie di problemi poche ore dopo la seconda somministrazione.
La prima dose risale all’8 gennaio 2021 mentre la seconda fu somministrata il 29 gennaio all’ospedale Fiorini di Terracina. Due giorni dopo, il 31 gennaio, alla dottoressa fu diagnosticata una pericardite che, secondo la sua tesi, sarebbe conseguenza diretta della vaccinazione. Nella richiesta di indennizzo, in base alla legge 210 del 1992, il medico-paziente ricostruisce dettagliatamente quanto avvenuto nei giorni successivi alla vaccinazione quando si recò all’ospedale Fiorini di Terracina «con picco febbrile, alterazione di tutti i parametri ematici e con versamento pericardico e pleuricobilaterale» come scrive nell’istanza.
Il nesso causale è ovviamente da dimostrare, ma secondo la paziente sarebbe confermato dagli accertamenti effettuati nei giorni e mesi successivi. I medici, nei referti, parlano di una sospetta reazione, visto che per poter stabilire con certezza un nesso causale tra il vaccino e gli eventi successivi c’è bisogno di ulteriori approfondimenti.
Uno degli ultimi esami risale al 29 settembre 2022 all’ospedale Goretti di Latina, dove la donna si è sottoposta a una risonanza magnetica nel cui referto si fa riferimento a presunti «danni permanenti post-vaccinali». Ad oggi il medico-paziente lamenta anche un’insufficienza mitralica con un versamento pericardico e altre complicanze.
«In sostanza – commenta l’avvocato Mattarelli – ci troviamo davanti a una vita e una carriera professionale interrotte per il medico che si è sottoposto all’obbligo vaccinale al fine di proteggere gli altri sanitari e i pazienti con cui sarebbe entrato in contatto. Il medico però non è riuscito a proteggere se stesso e a sua volta è diventato uno dei tanti pazienti a cui ha dedicato la vita».
La dottoressa ha presentato all’Asl di Latina una prima domanda di indennizzo previsto dalla legge 210/1992 in favore dei soggetti danneggiati da vaccinazioni obbligatorie, a cui seguirà anche la causa di risarcimento integrale dei danni. L’indennizzo infatti è un primo emolumento di natura assistenziale, simile ad una pensione di circa 850/950 euro mensili, mentre il risarcimento consiste in un più corposo e unico pagamento contenente tutte le voci di danno.
«Nel caso del medico pontino danneggiato – sostiene l’avvocato Mattarelli – si tratta di un danno alla salute anche psichica vista la reazione depressiva all’evento, morale da coazione psicologia alla obbligatorietà del vaccino e patrimoniale da perdita di occasioni di carriera e spese». Un caso che si preannuncia particolarmente delicato, vista la complessità della materia e la necessità di individuare una o più controparti tra il Ministero della Salute, l’Aifa, il produttore del vaccino (Pfizer-Biontech), il distributore ed eventualmente la Asl. Di certo si arriverà a un agguerrito contenzioso legale basato su pareri medici e perizie.
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