Momenti di apprensione per Cateno De Luca che poco dopo le 21 ha accusato un malore. Il leader di Sicilia Vera è stato trasportato da un’ambulanza al pronto soccorso del Policlinico, dopo i primi accertamenti i medici hanno disposto il ricovero.
Cateno De Luca è il leader di Sud chiama Nord, il partito presentatosi alle elezioni politiche del 25 settembre 2022. Ribattezzato “Scateno” per i suoi gesti plateali, De Luca ha ottenuto un successo storico alle ultime elezioni parlamentari. Nonostante la sua esperienza politica decennale Sicilia-centrica, il movimento per “De Luca sindaco d‘Italia” ha preso voti anche in Calabria, Puglia e, inaspettatamente, in Emilia Romagna. Un miracolo se si pensa che il simbolo giallo rosso ha corso in totale autonomia. Sud chiama Nord (Scn) ha preso l’1% a livello nazionale, vincendo due uninominali e facendo scattare due seggi in Parlamento: la senatrice Dafne Musolino e il deputato Francesco Gallo. Accompagnati dal presidente del movimento Ismaele La Vardera (ex Le Iene) e l’onorevole Carmelo Lo Monte (eletto nel 2018 nelle liste della Lega, poi passato al gruppo misto), sono entrati in Parlamento.
La nuova forza politica dal Sud si è presentata come un’alternativa al sistema, tanto che alcuni giornalisti hanno anche chiesto loro se non si rivedessero nel primo Movimento 5 Stelle. La risposta di Cateno De Luca? “Condividiamo i temi ma non l’approccio e il metodo perché, a differenza loro, vantiamo esperienza di governo e non facciamo dell’inesperienza un vessillo”. De Luca però è stato chiaro: diverse battaglie pentastellate sono anche le loro, “per cui c’è disponibilità a collaborare”. Del resto è stato proprio Lo Monte a lanciare una crociata “contro la grande finanza e i potentati”. Inoltre Scn si colloca nettamente all’opposizione del governo di centrodestra, con il quale però condivide un’idea: la volontà di fare il ponte sullo stretto di Messina.
“Siamo schiavi di una lobby potente, che riguarda il ruolo che continuano ad avere gli stati del nord Europa su quello che sono le merci che passano attraverso il canale di Suez. – ha detto proprio l’ex sindaco – La realizzazione vedrebbe questi stati tagliati fuori dalla attività che riguarda una delle questioni logistiche più importanti del mondo. Il ponte sullo stretto di Messina significa che questa strategia si sposta nei porti di Gioia Tauro e Augusta. Con l’alta velocità, quello che oggi è il ruolo di monopolio degli stati del nord, verrebbe meno. Tutti i politici che da trenta anni dicono di volere il ponte, tra cui Berlusconi, dicono bugie: per me fanno parte di certi equilibri europei per cui certe questioni non devono essere toccate”. Dunque Sud chiama Nord, anche per realizzare l’infrastruttura che collegherebbe Messina e Reggio Calabria.
In Sicilia Cateno De Luca è storia della politica. A 18 anni è entrato in consiglio comunale della sua Fiumedinisi, comune di appena mille anime nella provincia di Messina. Poi assessore. Poi è stato sindaco di Fiumedinisi ma anche primo cittadino di Santa Teresa di Riva e dello stesso Comune di Messina. Poi è stato anche deputato regionale e, alle elezioni del 2022, la sua lista è arrivata seconda in Regione, dietro solo al centrodestra che ha vinto con Renato Schifani presidente della Sicilia. E’ lui il trascinatore dell’esperienza di Sud chiama Nord che alle politiche ha preso il 25% nell’isola siciliana, facendo scattare i due seggi, entrambi nei collegi di Messina.
De Luca non vuole può essere accostato a un “Masaniello” qualsiasi. “Basta con questa storia. Ma un masaniello può amministrare tre comuni e far eleggere in uno di quelli una persona indicata da lui? Noi abbiamo fatto questo risultato straordinario perché abbiamo dimostrato di sapere governare bene” ha ribadito il tre volte sindaco. Gli fa eco La Vardera quando, con provocazione, spiega che “Musolino non è stata catapultata a Marsala come la fidanzata di Berlusconi. Musolino non è stata catapultata perché doveva qualche favore a qualcuno. Il nostro è un progetto che ha già otto deputati al Parlamento siciliano per difendere i dei diritti siciliani qui a Roma”.
Dei due parlamentari eletti nella lista di De Luca, Dafne Musolino è nata a Messina il 4 dicembre 1974. E’ avvocato nel settore civile, tributario e penale. Nel 2018 è stata nominata assessore nella giunta del Comune di Messina amministrato da Cateno De Luca, con importanti deleghe: contenzioso, attività produttive (commercio e mercati), politiche ambientali, politiche del Mare, polizia municipale e risorse umane. Durante l’emergenza Covid ha avuto la delega specifica alla gestione dell’emergenza, affrontando e coordinando tutta l’attività amministrativa di gestione della crisi, fra cui la gestione insieme al Sindaco De Luca degli accessi all’Isola e del contenimento del contagio. E’ stata anche al centro di diverse polemiche per aver emanato delle circolari in contrasto con i Dpcm che, al tempo, venivano disposti dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Musolino aveva inasprito ulteriormente le chiusure rispetto a quanto deciso a livello centrale. Il sindaco Basile, eletto a giugno 2022, l’ha confermata come assessore. È stata presidente del CdA della società consortile Srr (società per la regolamentazione dei rifiuti) Messina area metropolitana, occupandosi della gestione rifiuti nell’ambito provinciale, ottenendo il finanziamento sui fondi Pnrr per trentuno milioni per la realizzazione dell’impianto di trattamento dell’umido. Si è dimessa dalla carica di presidente e assessore comunale per dedicarsi esclusivamente all’impegno di senatrice. “Si dice che stare al governo fa perdere consenso, ecco noi siamo la prova del contrario: il buon governo regionale lo dimostra e a Messina abbiamo eliminato la baraccopoli di Fondo fucile. – ha detto Musolino – Se siamo riusciti a fare questo senza un riferimento regionale e nazionale, allora possiamo alzare l’asticella”.
Il parlamentare eletto alla Camera è Francesco Gallo, avvocato dal 1994, cassazionista dal 2010. Per tre anni (dal 2013 al 2016) è stato consulente del Consiglio di giurisdizione della Camera dei Deputati e, dal 2009 al 2012, consulente della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disservizi sanitari regionali. Sempre da consulente ha svolto la sua attività presso il servizio di Pianificazione e controllo strategico dell’assessorato all’Istruzione della Regione Siciliana. Giornalista pubblicista, ha iniziato giovanissimo e si è formato nella Democrazia cristiana. È stato assessore alla cultura, sport e turismo del Comune di Messina dal 2005 al 2007, per poi assumere la carica di presidente del Cda della Polisportiva cittadina. Dal 2018 al 2020 è stato componente del Cda dell’Atm (Azienda trasporti municipalizzata) e dall’agosto del 2020 al febbraio 2022 assessore allo sport ed agli spettacoli, con delega che ha mantenuto con la nuova amministrazione comunale eletta nel giugno 2022 assumendo anche quella di vicesindaco.
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