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    Home»Ogginotizie»L’OMS dice nessuna correlazione vacc*ini/morti, ma intanto solo in UK 250 persone perdono la vita
    Ogginotizie

    L’OMS dice nessuna correlazione vacc*ini/morti, ma intanto solo in UK 250 persone perdono la vita

    14 Marzo 20216 Mins Read
    OMS nessun problema con i vaccini
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    Art. money.it
    Astrazeneca, OMS: “Nessuna correlazione fra vaccino e trombosi”. Ma in Italia è già boom di disdette

    L’OMS avvia un’indagine sul vaccino di AstraZeneca, ma intanto rassicura: «Non c’è ragione per non usarlo»
    Leggi articolo …


    Art: telegra.ph
    IL GOVERNO DEL REGNO UNITO HA RILASCIATO IL QUINTO AGGIORNAMENTO SULLE REAZIONI AVVERSE AI VACCINI COVID: PARALISI, CONVULSIONI, ABORTO E MORTE DI BELL.
    Leggi articolo …


    Art. europa.today.it
    In Uk morte 250 persone dopo il vaccino AstraZeneca (ma niente panico, le dosi non c’entrano)
    A ricevere il vaccino sono state oltre 11 milioni di persone sull’isola, e le statistiche evidenziano una mortalità che è uguale a quella della popolazione non vaccinata. Gli studi effettuati non hanno poi trovato alcun nesso tra i decessi e le iniezioni se non quello temporale che è stato del tutto casuale.

    Sta destando preoccupazione la notizia dello stop alle somministrazioni del vaccino di AstraZeneca e Oxford in Danimarca dopo due casi di coagulazione del sangue in alcune persone a cui era stata inoculata la dose dell’azienda anglo-svedese. Una di queste persone è anche morta, portando alla decisione della sospensione della campagna nel Paese ma anche in Islanda e Norvegia. Una decisione simile è stata presa in Italia dopo la morte di due uomini in Sicilia, con le autorità del nostro Paese che hanno messo in pausa le somministrazioni di un lotto specifico dei vaccini AstraZeneca, ABV2856, mentre in Austria, Estonia, Lituania e Lussemburgo è stato bloccato in via precauzionale un altro lotto, l’ABV5300, che potrebbe essere lo stesso da cui proveniva la dose utilizzata per vaccinare la donna di 60 anni morta per trombosi multipla in Danimarca dieci giorni dopo l’iniezione.“

    Nel Regno Unito si va avanti
    Nel Regno Unito, dove la campagna vaccinale procede a ritmo serrato con oltre 23 milioni di iniezioni già somministrate, non è stata presa alcuna decisione del genere, nonostante secondo i dati ufficiali siano morte 275 persone alcuni giorni dopo che a loro erano state somministrate le dosi AstraZeneca. Anche se può sembrare una scelta sconsiderata questi numeri, come ha sottolineato la stessa Agenzia europea del farmaco Ema per i casi di coagulazione del sangue, vanno contestualizzati nella mortalità naturale della popolazione e non ci sono al momento prove o connessioni accertate che facciano ipotizzare un nesso di causa ed effetto tra l’inoculazione e la morte, se non quello temporale che può essere del tutto casuale. Sul sito del governo britannico, che sta fornendo un’ampia trasparenza sulla campagna vaccinale, si legge: “L’Mhra (l’agenzia del farmaco nazionale, ndr) ha ricevuto 227 segnalazioni nel Regno Unito di sospette reazioni avverse al vaccino Pfizer / BioNTech in cui il paziente è morto poco dopo la vaccinazione e 275 segnalazioni per il vaccino dell’Università di Oxford / AstraZeneca e 4 in cui la marca del vaccino non era specificata”. Subito dopo poi continua spiegando che “la maggior parte di queste segnalazioni riguardava persone anziane o persone con malattie di base”, e che “l’uso di AstraZeneca è aumentato rapidamente” e anche “la segnalazione di eventi fatali con un’associazione temporale con la vaccinazione”, ma tuttavia “questo non indica un legame tra la vaccinazione e le vittime riportate”, e anzi “la revisione delle segnalazioni individuali e dei modelli di segnalazione non suggerisce che il vaccino abbia svolto un ruolo nella morte” (qui l’ultimo rapporto completo su AstraZeneca). L’associazione insomma è solo temporale, ma del tutto casuale e gli studi fatti sulle persone decedute, tutte regolarmente segnalate alle autorità, lo dimostrerebbe.

    Tasso di mortalità nella norma
    Insomma essendoci un numero di vaccinazioni sproporzionato alla norma, quello che bisogna tenere presente è che nella società normalmente le persone muoiono per le ragioni più disparate, e se la percentuale di morti tra i vaccinati non è superiore a quella della popolazione generale, non si può concludere automaticamente che il vaccino abbia avuto un ruolo nel decesso e non bisogna spaventarsi. Soprattutto perché le vaccinazioni sono partite dalle fasce più deboli della popolazione, anziani e malati, e che molti di loro erano purtroppo a rischio comunque, non certo per colpa del vaccino, che non ha avuto alcun ruolo nei decessi come appurato dai medici. È vero che 275 persone sono morte nel Regno Unito dopo essere state vaccinate con AstraZeneca, ma su più di 11 milioni a cui era stata inoculata la dose. E sono morte dopo, non per la vaccinazione, il nesso è solo temporale. L’Ema stessa, che ha raccomandato di continuare con le somministrazioni, ha sottolineato che i casi di coagulazione del sangue (non tutti mortali, ricordiamolo) tra le persone che hanno ricevuto il vaccino di Oxford sono stati 22 su 3 milioni, una cifra bassissima, e che questa è la stessa proporzione di casi che ci sono nella popolazione normale non vaccinata. Insomma la coagulazione del sangue, statisticamente, in quei 22 casi avrebbe potuto verificarsi ugualmente così come i decessi che, per quanto comunque tragici, in una situazione normale non sarebbero stati ritenuti eventi eccezionali come succede adesso che vengono collegati al vacccino.

    Strategia precauzionale
    Per questo la decisione della sospensione della campagna presa dalla Danimarca e in altri Paesi è stata ritenuta eccessivamente precauzionale da Londra, ma anche da Francia, Spagna, Olanda e Svezia che hanno continuato la campagna di vaccinazione normalmente, anche se pure loro hanno ricevuto le dosi del famigerato lotto ABV5300. Le stesse autorità di Copenaghen hanno sottolineato di non poter concludere al momento che ci sia alcuna correlazione tra il vaccino e l’evento tromboembolico. Come riporta il Telegraph l’epidemiologo di Stato danese, Thorolfur Gudnason, ha detto al giornale Frettabladid: “Mi rendo conto che questa notizia aumenterà la preoccupazione delle persone per i vaccini, ma vorrei ricordarvi che quando così tante persone vengono vaccinate contemporaneamente, vediamo sempre qualcosa dopo le vaccinazioni che dobbiamo studiare e valutare”. Anche le autorità mediche olandesi hanno affermato che non vi è alcuna prova di un collegamento tra le dosi AstraZeneca e la coagulazione del sangue: “La trombosi e l’embolia polmonare non sono effetti collaterali noti del vaccino. Quando grandi gruppi vengono vaccinati come avviene ora, allora ci si può aspettare tali segnalazioni”. Insomma quella della precauzione è una scelta comprensibile e legittima, ma non è il caso di avere reazioni di paura eccessive.

    Fonte: europa.today.it


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