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    Home»Ogginotizie»La tecnologia 5G nell’ecosistema darà il colpo di grazia, se muoiono le api il 60% di frutta e verdura scomparirebbe, così come circa 25.000 specie di piante da fiore.
    Ogginotizie

    La tecnologia 5G nell’ecosistema darà il colpo di grazia, se muoiono le api il 60% di frutta e verdura scomparirebbe, così come circa 25.000 specie di piante da fiore.

    23 Marzo 2020Updated:10 Aprile 20214 Mins Read
    api a rischio 5G
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    L’importanza delle api per l’ecosistema

    Al di là dell’elaborazione del miele, l’attività più importante delle api riguarda l’impollinazione. Il trasporto di polline favorisce la fecondazione e la formazione di frutti e fiori. Parte della produzione alimentare e della biodiversità del mondo dipende da questo meccanismo. Indubbiamente, questi insetti sono fondamentali per l’equilibrio dell’ecosistema terrestre.

    Si distinguono per svolgere un lavoro insostituibile ma, purtroppo, l’intervento umano sta mettendo a rischio molte delle 20.000 specie di api tuttora presenti sul nostro pianeta.

    Insomma, mentre continuano a raccogliere il polline dalle piante e trasportano i semi, sono costrette a lottare per la loro sopravvivenza. Usano il loro corpo per permettere l’unione del gamete maschile del grano pollinico con il gamete femminile dell’ovulo.

    Il processo naturale garantisce la produzione di almeno un terzo dei prodotti che l’uomo e le altre specie consumano quotidianamente. Anche le cosiddette api solitarie svolgono un ruolo importante nell’ecosistema. Infatti, favoriscono la riproduzione e la sopravvivenza di piante rare o selvatiche, in regioni in cui altri agenti impollinatori non sono in grado di portare avanti l’impollinazione.

    Senza api, l’agricoltura scomparirebbe
    Tenendo presente che le api impollinano una gran parte delle colture che permettono di sfamare gli abitanti della Terra, non dobbiamo perdere di vista l’emergenza della loro sopravvivenza. Senza di esse, il 60% di frutta e verdura scomparirebbe, così come circa 25.000 specie di piante da fiore.

    Con la scomparsa di questa specie, si ridurrebbe la diversità del cibo, l’attività agricola e con essa milioni di fonti di reddito. La mancanza di api potrebbe portare a situazioni di carestia e persino a insanabili squilibri economici.

    Il nostro ecosistema dipende dalle api
    Ma questi insetti non sono gli unici vettori che permettono l’impollinazione. Sono però i più efficienti. Pensate che l’80% delle api è responsabile di questo processo. Il loro corpo peloso e la carica elettrostatica che trasmettono, contribuiscono a far in modo che il polline aderisca perfettamente. Sono erbivori e accumulano energia sfruttando l’elevato contenuto di zucchero del nettare.

    Questo tipo di insetti imenotteri sono dotati di organi che facilitano l’impollinazione in modi diversi. Con le loro caratteristiche speciali nelle zampe posteriori e nell’addome, sono perfetti per questo lavoro di raccolta. Anche le loro bocche permettono di succhiare il nettare dei fiori, senza danneggiarli. Insomma, tutto avviene alla perfezione.

    Le antenne sono organi olfattivi, che sono completati dalla percezione della luce ultravioletta sviluppata dall’animale, per identificare i fiori. Anche farfalle, mosche e coleotteri appartengono a questo gruppo di impollinatori, e sono tutti indispensabili per l’ecosistema.

    Il lavoro delle api è laborioso e lento. Devono posarsi su circa 10 milioni di fiori per produrre 1 kg di miele. Ma, come abbiamo visto, la produzione di miele è solo uno dei grandi benefici per il nostro ecosistema.

    La tecnologia sta letteralmente distruggendo la natura, con un nuovo rapporto che conferma ulteriormente che le radiazioni elettromagnetiche delle linee elettriche e delle reti cellulari possono disorientare uccelli e insetti e distruggere la salute delle piante. Il documento avverte che mentre le nazioni passano alla tecnologia 5G questa minaccia potrebbe aumentare.

    Nella nuova analisi, EKLIPSE, un ente di revisione finanziato dall’UE e dedicato alla politica che potrebbe avere un impatto sulla biodiversità e sull’ecosistema, ha esaminato oltre 97 studi su come le radiazioni elettromagnetiche possono influenzare l’ambiente. Ha concluso che questa radiazione potrebbe rappresentare un potenziale rischio per l’orientamento degli uccelli e degli insetti e per la salute delle piante, secondo il giornale The Telegraph.

    Questa non è una novità, poiché studi risalenti da anni sono giunti alla stessa conclusione. Infatti, uno studio del 2010 ha persino suggerito che questa radiazione elettromagnetica potrebbe giocare un ruolo nel declino di alcune popolazioni di animali e insetti. Le onde radio possono disturbare la “bussola” magnetica usata da molti uccelli e insetti migratori. Le creature potrebbero disorientarsi, ha riferito AFP.

    Le radiazioni elettromagnetiche interferiscono anche con l’orientamento di insetti, ragni e mammiferi e potrebbe persino disturbare il metabolismo delle piante, secondo il The Telegraph.

    Come risultato di questa recente scoperta, l’ente caritatevole britannico Buglife ha ammonito che i piani per installare trasmettitori 5G potrebbero avere “gravi conseguenze” sull’ambiente, secondo il The Telegraph. Per questo motivo, raccomanda che questi trasmettitori non siano posizionati su lampioni a LED, che attirerebbero gli insetti e aumenterebbero la loro esposizione.

    5G è una tecnologia wireless di quinta generazione che trasmette dati ad alta velocità. Verrà utilizzato su impianti dei gestori di telefonia mobile per telefonia mobile e traffico dati.

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