Cosa succederà al nostro amato Governo? ne vedremo delle belle, questo è garantito
Da Wikipedia
Robert David Steele Vivas
(New York, 16 luglio 1952) è un informatico statunitense, conosciuto per la sua promozione dell’open source intelligence. Con il padre dirigente in una società petrolifera trascorre i suoi primi vent’anni tra l’America Latina e l’Asia. Steele ha un BA in Scienze Politiche; un MA in Relazioni Internazionali; e un MPA in Pubblica Amministrazione. Ha lavorato nell’ambasciata americana di El Salvador durante la guerra civile come funzionario politico e poi diretto a Washington un team sulla politica estera. Ha rappresentato i marines in diversi apparati di intelligence, continuando anche dopo il congedo da civile con la ricerca nell’intelligenza artificiale e nella strategia cognitiva.[2] È comunemente associato[3] con l’open source intelligence movement e coniò i termini “virtual intelligence” e “information peacekeeping“. Egli sostiene che l’U.S. intelligence necessita di riforme, e che il settore privato può eseguire un’elevata percentuale di servizi nell’U.S. open source intelligence e ridurre quindi i costi del Governo federale degli Stati Uniti d’America. Egli ritiene “l’Intelligenza collettiva” o “la saggezza della folla” (come Howard Rheingold definisce “smart mobs“) che nei manifesti della sottocultura Hacker è considerata una “risorsa nazionale”. Steele è un sostenitore internazionale dell’OSINT, documentando entrambi i rapporti, anche se ignorato fin di recente, nella sua decennale esperienza da advocacy per una corretta impostazione degli interessi nazionali nell’OSINT dal 1988 ad oggi; sostiene pure che la CIA ha rifiutato di prendere sul serio le informazioni open source per decenni, e non dovrebbe essere incaricata di sviluppare nuove capacità che le sono completamente estranee alla sua attuale cultura basata sul segreto.