Perquisizioni anche al Servizio per l’azione esterna, si sospetta la violazione delle regole per la selezione dei tirocinanti. Disposti tre arresti, concessa la revoca dell’immunità. Silenzio della Commissione europea
Bruxelles – La procura europea irrompe nelle istituzioni comunitarie e nelle scuole collegate alle istituzioni. Perquisizioni e controlli sono scattati in Belgio, nella sede del College d’Europe di Bruges e nella sede del Servizio europeo per l’azione esterna (SEAE) a Bruxelles, che risponde all’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’UE, nell’ambito di un’indagine su presunte frodi relative alla formazione finanziata dall’UE per giovani diplomatici. Il blitz ha portato all’arresto di tre persone, tra cui – come riportano già i media belgi – la rettrice dell’istituto ed ex capo della diplomazia UE, Federica Mogherini.
L’arresto è scattato su richiesta dell’ufficio della procura europea (EPPO), col sostegno dell’Ufficio anti-frode dell’UE (OLAF) e dopo l’approvazione del giudice per le indagini preliminari. Al centro delle indagini il progetto del College d’Europe per l’Accademia Diplomatica dell’Unione Europea, un programma di formazione di nove mesi per 50 giovani diplomatici negli Stati membri, aggiudicato dal Servizio europeo per l’azione esterna al Collegio d’Europa in Belgio, nel periodo 2021-2022, a seguito di una procedura di gara. Il sospetto è che i partecipanti abbiano ricevuto in anticipo informazioni utili per partecipare al programma, quali i criteri di selezione e i requisiti richiesti, prima della pubblicazione del bando.
L’ufficio della procura europea fa sapere che “vi sono forti sospetti che, durante la procedura di gara per il programma, sia stato violato l’articolo 169 del Regolamento finanziario relativo alla concorrenza leale e che informazioni riservate relative all’appalto in corso siano state condivise con uno dei candidati partecipanti alla gara”.
L’indagine appare assumere i contorni di un affare ‘grande’, se si considera che oltre alle perquisizioni nelle istituzioni UE e gli arresti effettuati, prima delle perquisizioni, l’EPPO ha richiesto la revoca dell’immunità di diversi sospettati, “che è stata concessa”. Inoltre i fatti oggetto dell’indagine, fa sapere sempre l’ufficio della procura europea, sono stati inizialmente segnalati all’OLAF. I fatti contestati “potrebbero costituire frode negli appalti, corruzione, conflitto di interessi e violazione del segreto professionale”.
Bocche cucite per ora dalla Commissione europea. Il servizio dei portavoce ha confermato le perquisizioni, senza aggiungere altro. Non è stato specificato se tra le tre persone arrestate vi siano funzionari UE.
Chi è Stefano Sannino, diplomatico UE, apertamente gay, indagato insieme a Mogherini a Bruxelles
Un duro colpo a un simbolo dell’inclusione LGBTIAQ+. La Russia di Putin scaglia propaganda anti-UE. Cosa sappiamo.
Uno scandalo ancora tutto da chiarire sta scuotendo la diplomazia europea. Nelle ultime ore Federica Mogherini, Cesare Zegretti e Stefano Sannino, tra le figure più autorevoli della diplomazia europea, sono stati formalmente indagati dalla Procura europea (EPPO) in un’inchiesta che riguarda presunte irregolarità in un bando per la creazione di un’accademia diplomatica finanziata da Bruxelles. Perquisizioni, interrogatori, e clamore mediatico immediato. Entrambi sono stati rilasciati poche ore dopo. Nulla è accertato, tutto è ancora allo stadio iniziale.
Il terremoto politico è tuttavia in atto. Nel clima geopolitico incendiario a due passi dalla guerra, la Russia di Putin non ha mancato di sfruttare la possibile ombra che si distende sulle istituzioni europee. Mosca ha subito rilanciato lo scandalo come prova della “ipocrisia” dell’Unione Europea: la portavoce del ministero degli Esteri russo ha attaccato Bruxelles, sostenendo che l’UE “predica moralità” all’esterno mentre “gonfia di corruzione i propri corridoi“. Si tratta di propaganda a senso unico: le democrazie liberali europee hanno gli strumenti per combattere eventuali storture, inclusi potenziali atti di corruzione. In Russia invece il più grande corruttore della storia russa siede al Cremlino, è un despota assoluto, un criminale responsabile di decine di migliaia di morti ucraini e russi e le sue immense opere di corruzione non saranno mai incriminate, se non quando il popolo russo rovescerà il suo regime. O se il suo regime dovesse essere sconfitto in una guerra. Nelle democrazie liberali esistono anticorpi, indagini, controllo reciproco dei poteri. In Russia, dove il potere personale di Putin domina da decenni, nessuno potrà mai indagare le gigantesche reti di corruzione che sorreggono il regime.
A riprova di come in una democrazia liberale esistano gli strumenti per criticare (la stampa) e, ove occorra, incriminare eventuali storture e abusi (magistratura), qui su Gay.it tracciamo oggi il profilo di Stefano Sannino, fino ad oggi simbolo di impegno a favore dei diritti LGBTIAQ+, finito nell’occhio del ciclone.
Secondo gli inquirenti, l’ipotesi da verificare è che il College of Europe, di cui Mogherini è rettrice, e uno dei suoi dirigenti, Cesare Zegretti, avrebbero potuto beneficiare di informazioni privilegiate durante la preparazione della gara. Accanto a Mogherini, risulta indagato anche Stefano Sannino. Per ora, però, si tratta solo di ipotesi di reato tutte da dimostrare.
Federica Mogherini, già ministra degli Esteri e Alto rappresentante Ue per la politica estera, è una delle figure italiane più note sulla scena internazionale. Negli ultimi anni aveva scelto un profilo più accademico, guidando il prestigioso College e lavorando alla formazione dei giovani diplomatici europei. Il suo nome, per lungo tempo sinonimo di equilibrio e istituzionalità, si trova ora al centro di una delle inchieste più delicate degli ultimi anni.
Chi è Stefano Sannino
Ma è soprattutto la figura di Stefano Sannino, anche lui indagato, a toccare da vicino la comunità LGBTQIA+. Sannino, 66 anni, è uno dei diplomatici italiani più rispettati a Bruxelles. Già ambasciatore in Spagna a Madrid, Fratelli d’Italia lo aveva criticato nel 2018 per aver esposto una bandiera rainbow, fino a richiedere un’interrogazione parlamentare. Ex rappresentante permanente d’Italia presso l’Ue, fino a pochi mesi fa Segretario generale del Servizio europeo per l’Azione esterna, il cuore della diplomazia dell’Unione. Una carriera costruita tra Balcani, Commissione europea, crisi internazionali e scenari geopolitici complessi.
Sannino è anche, da anni, una delle figure istituzionali europee apertamente gay più visibili. Sposato con il compagno Santiago Mondragón Vial, è stato premiato in Spagna per il suo impegno contro l’omobitransfobia e per il suo convinto sostegno ai diritti delle persone trans.
Fonte: https://www.gay.it/stefano-sannino-gay-indagato-federica-mogherini-bruxelles
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