La mattina del 15 aprile 1987 se né andò così. In punta di piedi, senza lasciare traccia alcuna di sé. Il professor Caffè era ormai in quegli anni già diventato un monumento dell’accademia italiana ed era considerato, senza dubbio, come il capostipite della scuola keynesiana italiana. Celebri i suoi articoli su “Il Messaggero” di Roma che all’epoca non era ancora nelle mani dell’immobiliarista oligarca Caltagirone, e sul quale si potevano leggere delle pregiati analisi economiche che oggi, in mezzo ad un mare di servilismo e mediocrità, appaiono come un miraggio nel deserto. Il professor Caffè era un uomo minuto, ma…