Oggi, 10 Agosto 2022, è stato diffuso l’appello per la richiesta di una disponibilità di un appartamento ad Olbia per poter ospitare una persona senza dimora che è risultata positiva al covid-19.
La cosa assurda è che in un dormitorio di Olbia (si ricorda che per entrare si paga) non si accettino persone se positive ad un tampone (come questo signore e chiunque altro chieda ospitalità), che dunque sarà costretto a dormire al Parco o in qualche ricovero di fortuna per la strada (se intanto non è stato trovato per lui un altro alloggio).
È incredibile che si continui, dopo due anni e mezzo, a giustificare la disumanità dello Stato e delle istituzioni da parte di quegli enti che per primi dovrebbero prendersi cura SEMPRE E COMUNQUE degli ultimi. Queste realtà continuano ad appoggiare questo sistema razzista senza porsi il problema della sofferenza che stanno generando, escludendo chi non ha colpe e chi avrebbe a maggior ragione bisogno di un luogo sicuro.
È triste che, sotto il nome di associazioni o realtà caritatevoli, l’apartheid di Stato venga agita da coloro che dovrebbero garantire accoglienza e tendere una mano invece che mettere alla porta chi vive nel disagio.
Una vergogna senza fine, perpetrata ed appoggiata da realtà che mettono al primo posto non più gli ultimi, ma una silente obbedienza alle disposizioni disumane e fuori da una qualsiasi carità, non solo cristiana.