Una madre vittima di gravissima violenza istituzionale, ci chiede di dare voce al suo abuso
Una madre denuncia anni di silenzi, prelievi coatti, documenti spariti e perizie controverse. Una vicenda che ha toccato il Parlamento, ispirato la Riforma Cartabia, ma che oggi resta aperta e dolorosa. La storia di Francesca, tra accuse mai verificate, alienazione parentale e un sistema che sembra aver dimenticato i bambini.
Un’inchiesta esclusiva di Zone d’Ombra TV.
🕵️♂️ Raccontata con documenti, interviste, video inediti.
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Premetto che il mio caso è già molto noto alla stampa, è stato seguito dall’onorevole Ascari, dalla dott.ssa Elvira Reale, dall’onorevole Valente nel 2021-2022 con la Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio in Vita ritenendolo uno dei 36 casi esemplari di violenza vicaria più gravi pervenuti in commissione. Nel 2022 se n’è occupata la giornalista Raffaella Regoli di “Fuori dal Coro” mandando in onda il prelievo coattivo violento dei miei due figli minori insieme alla giornalista Silvia Mari e Luisa Betti Dakli.
A seguito di ciò la situazione sembrava essersi sbloccata ed i miei figli dopo solo 43 giorni di comunità tornarono a casa. La nostra vita proseguì così, tranquilla per due anni, quando il padre dei bambini vincendo in Cassazione ci trascinò nuovamente in secondo grado e qui, il 14 ottobre 2024 i miei figli subirono un nuovo prelievo coattivo a scuola, portati a 200km da casa e messi in due comunità distinte. Bambini, fratelli che hanno 8 e 10 anni e che sono rimasti dall’oggi al domani privati di tutto, senza sapere nemmeno il perché, senza più nemmeno il diritto di essere fratelli; da allora NON so quasi più nulla di loro, se non chè il più piccolo sta male, non dorme e mangia poco.
Il mio sembra un caso fotocopia, replica di mille altri casi se nonché più violento. Inizia tutto come da “prassi istituzionalizzata in caso di violenza domestica”, da madre denuncio abusi a carico dei bambini, viene chiesta una CTU (il tecnico incaricato, lo stesso del celeberrimo caso Cittadella) e da qui inizia lo sfacelo. Improvvisamente da madre idonea divento una madre malevola e manipolante, il rifiuto dei bambini verso il padre viene dipinto come manipolazione materna e da qui in avanti si susseguono decreti letteralmente schizofrenici: in data 5-5-2021 (dopo 3 decreti che li collocavano da me in maniera stabile), viene decretata la comunità per i bambini, decreto sostituito da quello di novembre 2021 in cui venivano collocati dal padre, poi un reclamo annulla il decreto di collocazione dal padre, rimangono quindi collocati da me fino a settembre 2022 e qui arriva l’ennesimo decreto di allontanamento per essere eseguito in data 8-11-2022 con 40 persone fra assistenti sociali, forze dell’ordine e vigili del fuoco, io verrò buttata a terra ed ammanettata come una criminale per aver lanciato tre secchi d’acqua alle forze dell’ordine. Premetto che ero incensurata e lo sono ancora. In quel frangente temporale però mi mandarono a processo per sottrazione di minore e violazione al decreto del giudice, venni assolta nel 2023 con formula piena. I bambini vennero mandati per 43 giorni in una comunità educativa a Venezia per essere ricollocati con un decreto urgente di secondo grado presso la mia abitazione, stabilendo per il padre incontri protetti. Per due anni la normalità. I bambini erano ben inseriti presso il paese in cui vivevano, frequentavano con profitto la scuola, il calcio ed il catechismo, avevo ottime relazioni da parte del vicario di Brescia, dalle insegnanti, e dal mister di calcio, eppure… il mio ex compagno vince in Cassazione, riassume in secondo grado e qui mi tolgono i figli, prelevati a scuola dall’oggi al domani senza preavviso. Come da volere del padre che chiede per i bambini la Comunità educativa dal 2021, padre ex Marina Militare e che insegna tattica militare all’istituto Maristudi di Venezia.
La cosa più grave che ora, nel 2025, il Tribunale certifica, sia in primo che in secondo grado, delle gravi difformità nel fascicolo: mancano delle relazioni fondamentali sullo stato di salute dei bambini; relazioni di assistenti sociali sparite, guarda caso quelle dove si evidenziava lo stato di salute dei bambini prima di essere prelevati e sui loro risultati scolastici e sul loro ottimo inserimento presso il piccolo paese in cui vivo della provincia di Brescia. Tutto ciò è “roba da poco conto” se si pensa che, venni a scoprire, chiedendo tutto il fascicolo di primo grado conforme che oltre a mancare relazioni fondamentali ed alcuni dei reclami da me vinti, il pubblico ministero che si è costituito in giudizio in primo grado è lo stesso che ha dato il suo parere in secondo grado (!) Ancora più grave la vicenda se si pensa che quel magistrato in primo grado NON lavorava nemmeno presso la procura di Venezia ma a Mantova, detengo ovviamente prove di tutto quanto ho scritto (!!)
Tutto ciò chiaramente NON è conforme allo stato di diritto… quando appresi questo mi sentì letteralmente truffata dalle istituzioni… eppure i miei bambini, nonostante la chiara nullità di tutto l’iter processuale sono ancora in struttura, da soli separati da tutti i loro amici, dai nonni, dai loro affetti, dalle loro cose, dal magnifico rapporto fraterno che avevano ed ora precluso (visto che sono stati inseriti in due strutture distinte) e dalla loro mamma.
Chiedo quindi voce perchè questi fatti vergognosi devono uscire alla luce del sole
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