Il nuovo cortometraggio “Il grande inganno verde”, diretto dalla regista italo-australiana Lisa Camillo, mette in luce i pericoli legati all’installazione di pale eoliche offshore davanti alla Costa Smeralda. Realizzato “per amore della Sardegna”, il film denuncia quella che Camillo definisce «una speculazione energetica che minaccia di devastare mare, terra e comunità sotto il falso nome della transizione green».
Il Grande inganno verde, nascita e impatto
«Quanto volevo fosse un piccolo video informativo, è diventato virale», racconta la regista, che ha collaborato con il Coordinamento Gallura contro l’eolico. In poche settimane il cortometraggio ha raggiunto oltre 22.000 visualizzazioni da tutta Italia. Il video suscita preoccupazione non solo per i parchi offshore, ma anche per gli impianti fotovoltaici e le pale eoliche installate sui siti archeologici dell’isola. «L’informazione è potere», ribadisce Camillo, che insieme ai membri del coordinamento sta lanciando una raccolta fondi per coprire le spese legali necessarie a esaminare documenti e cavilli normativi.
Intervista a cura di Massimiliano Rais
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I rischi e le testimonianze
Tra citazioni di esperti, voci di abitanti locali e lo stesso papà della regista – «una persona che vive qui da oltre 50 anni e conosce ogni angolo della Gallura». Il film esplora gli effetti devastanti dei cavi sottomarini sui fondali e l’erosione delle spiagge più belle, come quelle di Pittulongu. «Se distruggiamo questo paesaggio unico, rischiamo di ammazzare l’economia della Sardegna», avverte un agricoltore, mentre altri testimoni denunciano l’impatto sul turismo sostenibile di cui vive gran parte dell’isola.