PIU TASSE PER CHI AFFITTA A BREVE TERMINE. COSÌ SI COMBATTE L’EMERGENZA ABITATIVA?
Non è passata in sordina e rischia di dividere anche la maggioranza la proposta contenuta nella bozza della Manovra 2026, che punta ad alzare al 26% la tassazione sugli affitti brevi già dalla prima abitazione (e non più dalla seconda).
Tajani: “Non la voteremo”
Il ministro Tajani mette le mani avanti e in apertura della conferenza stampa degli Stati generali della casa, che si terranno sabato a Torino, afferma:
“Faremo di tutto perché il testo sia modificato. O lo si modifica prima di inviarlo alla Ragioneria o lo si fa in Parlamento” e promette di parlarne a breve con il Ministro delle Finanze Giorgetti.
Cosa prevede
Se dovesse passare, la norma andrebbe a sopprimere la riduzione, introdotta lo scorso anno, della cedolare secca al 21% per chi affitta un solo immobile.
Secondo Aigab, l’associazione che rappresenta oltre 800 operatori del settore, su un’abitazione media in semi periferia l’aumento al 26% costerebbe circa 1300 euro a famiglia.
Ad essere colpiti infatti non sarebbero le grandi piattaforme, ma i piccoli proprietari. Se l’obiettivo era combattere la bolla degli affitti brevi, che fagocitano i contratti di locazione a lungo termine, il rischio è invece quello di aumentare le disparità sociali e dare una mazzata anche al turismo.
“Sarebbe meglio varare misure ad hoc”, dice il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa dalle pagine del Corriere della sera, che propone il taglio dell’Imu del 50% e l’ampliamento della cedolare al 10%. “Servono più garanzie ai proprietari che scelgono l’affitto lungo”, spiega.
La crisi delle case
Quella dell’abitare è di fatto una crisi, tra affitti aumentati a dismisura, tassi di interesse sui mutui proibitivi e stipendi che non stanno dietro agli aumenti.
Sono in aumento anche gli sfratti, come fotografano i dati pubblicati recentemente dal Ministero degli interni: nel 2024 sono stati richiesti 81.054 provvedimenti di sfratto, 40.158 sono le sentenze emesse dai tribunali, con un aumento dell’ 1,99% rispetto all’anno precedente.
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