E mentre l’opinione pubblica nostrana è tutta presa dalla riapertura del caso Garlasco, ecco che dietro le quinte cercano di fregarci con la norma anti Gandhi …. OCCHIO!!!! perchè vogliono punire chi manifesta a favore dei nostri diritti
Il discusso Decreto di Legge Sicurezza è stato approvato dalla Camera e passa ora al vaglio del Senato. Il testo introduce 14 nuove fattispecie di reato e 9 aggravanti, riprendendo gli stessi contenuti dell’omonimo Disegno approvato da Montecitorio nel settembre 2024.
Tra i nuovi reati penalmente perseguibili quello di blocco stradale per gli attivisti che interrompono il traffico sulla carreggiata, ribattezzata dall’opposizione norma anti-Gandhi, l’occupazione abusiva degli immobili e la vendita di cannabis light.
Chi occupa una casa rischia la reclusione da 2 a 7 anni, mentre è prevista la pena della reclusione da un anno e 6 mesi a 5 anni e una multa fino a 15mila euro per il danneggiamento a cose e luoghi commesso contestualmente a proteste e cortei.
ACCATTONAGGIO, CANNABIS E TERRORISMO
Maggiore severità anche verso chi sfrutta minori nella pratica dell’accattonaggio, si arriva infatti fino a 5 anni di detenzione.
Il governo Meloni dice basta anche alla coltivazione e la vendita delle infiorescenze di cannabis, anche quelle a basso contenuto di Thc, per usi diversi da quelli industriali consentiti.
Il decreto rafforza anche la normativa anti-terrorismo: la detenzione di materiale con finalità eversive verrà punita con la reclusione da 2 a 6 anni.
CARCERE, GRAVIDANZA E NEOMAMME
C’è poi una delle norme più controverse in materia di carcere e gravidanza: si rende facoltativo, e non più obbligatorio, il rinvio dell’esecuzione della pena per le condannate incinte o madri di figli di età inferiore a un anno e si dispone che scontino la pena, qualora non venga disposto il rinvio, presso un istituto a custodia attenuata per detenute madri.
Anche in materia di immigrazione piccole ma significative novità: per acquistare una sim telefonica, un cittadino non italiano dovrà presentare un documento d’identità e non solo il permesso di soggiorno. Mentre l’8 e 9 giugno il referendum abrogativo chiederà ai cittadini se abbassare la durata della permanenza nel nostro paese per ottenere la cittadinanza italiana da dieci a cinque anni.
IL LICENZIAMENTO DELLA MASCHERA, SICUREZZA PER CHI?
Proprio in queste ore sta facendo discutere il licenziamento della maschera della Scala di Milano, una studentessa universitaria e lavoratrice che ha urlato “Palestina Libera” nel momento in cui è entrato in sala il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni lo scorso 4 maggio. Il sindaco Sala ha affermato di aver chiesto spiegazioni e il Cub Informazione & Spettacolo Teatro alla Scala di Milano difende la ragazza definendola “coraggiosa ad esprimersi contro il genocidio a Gaza”.
Ogni fattispecie di questo complesso documento va certamente esaminata nella sua specificità legale al di là di prese di posizione ideologiche, tuttavia ci si domanda, di quale sicurezza si parla, dei cittadini o dell’apparato di controllo su di essi?
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