La questione degli autovelox si prepara a vivere una fase particolarmente delicata con l’entrata in vigore delle nuove regole stabilite dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Dal 12 giugno, le amministrazioni locali non potranno più installare liberamente i dispositivi di rilevazione della velocità lungo le strade, ma dovranno sottostare a criteri più stringenti che prevedono il rispetto di distanze minime tra una postazione e l’altra e l’obbligo di ottenere il parere preventivo dei Prefetti.
Autovelox, dal 12 giugno cambiano diverse cose: le nuove disposizioni
La situazione attuale presenta già numerose criticità legate al problema dell’omologazione dei dispositivi. Solo il 59,4% degli autovelox fissi risulta essere stato approvato prima del 2017, mentre per tutti gli altri permangono dubbi sulla loro conformità normativa. Secondo Assoutenti, la mancanza di regole certe rischia di generare il caos sulle strade durante la stagione estiva, con conseguenze rilevanti sia per la sicurezza stradale che per le casse degli enti locali.
Le modifiche introdotte dal decreto ministeriale stabiliscono che tutti i dispositivi di rilevazione della velocità dovranno essere omologati, sottoposti a taratura annuale e preceduti da segnaletica chiaramente visibile. La loro presenza, insomma, dovrà essere giustificata da reali esigenze di sicurezza piuttosto che da logiche meramente economiche. Il quadro normativo prevede che i comuni che utilizzano apparecchi non omologati dovranno disattivarli per “evitare una raffica di ricorsi da parte degli automobilisti“, sottolinea l’associazione.
La Corte di Cassazione ha infatti bocciato la circolare del Mit che equiparava l’omologazione all’approvazione degli autovelox, ribadendo che le sanzioni elevate da apparecchi non omologati sono nulle. Secondo Assoutenti le conseguenze pratiche di questa transizione normativa potrebbero essere significative, con centinaia di strade frequentate durante i viaggi estivi che rischiano di rimanere temporaneamente prive di controlli elettronici della velocità. Strade che tipicamente sono caratterizzate da una presenza massiccia di autovelox che generano multe per milioni di euro ogni anno, e che quest’anno potrebbero risultare immediatamente illegittime.
Il nuovo Osservatorio sulle multe stradali permetterà comunque di verificare come i comuni utilizzano i proventi delle contravvenzioni. I fondi raccolti dovranno essere destinati esclusivamente alla sicurezza stradale e al miglioramento delle infrastrutture, senza poter essere utilizzati per coprire i deficit di bilancio delle amministrazioni locali. Rimane ancora tutta da vedere l’efficacia delle nuove normative e dei nuovi strumenti messi in campo.
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