Quando un bollettino dell’International Asteroid Warning Network (IAWN) entra nel mirino dei social e di testate giornalistiche poco attente, il passo dalla collaborazione scientifica alla teoria del complotto è breve. Negli ultimi giorni diversi siti hanno rilanciato la notizia secondo cui la NASA sarebbe coinvolta in una misteriosa “iniziativa di difesa planetaria” legata all’oggetto interstellare 3I/ATLAS. Altri parlano di una “esercitazione di emergenza globale” attivata dall’agenzia spaziale. Ma la realtà è molto diversa.
Facendo qualche ricerca non troppo complessa, scopriamo che l’IAWN non è un’emanazione diretta della NASA, bensì una rete internazionale di agenzie spaziali, osservatori astronomici e centri di ricerca che collaborano per monitorare gli oggetti vicini alla Terra (NEO) e valutare potenziali rischi di impatto. Nata su raccomandazione delle Nazioni Unite, la rete coordina scienziati di diversi Paesi, inclusi Stati Uniti, Europa e Giappone, con l’obiettivo di condividere tempestivamente dati e simulazioni su corpi celesti potenzialmente pericolosi. La NASA, in questo contesto, ha un ruolo importante ma non esclusivo: fornisce supporto tecnico, convoca le riunioni del comitato direttivo e guida alcune campagne di test sulle capacità di risposta e osservazione della rete.
Negli articoli più allarmistici si sostiene che l’agenzia americana avrebbe avviato un protocollo speciale per neutralizzare o deviare 3I/ATLAS, ma la tempistica stessa smentisce questa ipotesi. Dal 1° ottobre 2025, infatti, la NASA ha sospeso gran parte delle proprie attività a causa dello shutdown del governo federale statunitense, che ha comportato la chiusura dei siti web ufficiali e il blocco di numerosi programmi scientifici.
In queste condizioni, va detto con chiarezza che è impensabile che l’agenzia possa coordinare un’operazione globale o lanciare un’iniziativa di difesa planetaria. Il bollettino dell’IAWN, che ha dato origine alle speculazioni, riguarda invece un’esercitazione periodica già pianificata, utile a verificare la prontezza delle reti di osservazione e a migliorare i modelli di previsione orbitale. Tali simulazioni si tengono regolarmente per mantenere alto il livello di coordinamento tra i centri di monitoraggio e non indicano l’esistenza di minacce reali.
La vera questione sollevata da questa vicenda è un’altra, poiché la sospensione delle attività NASA arriva in uno dei momenti più delicati per la ricerca spaziale recente. Mentre l’interesse pubblico per la difesa planetaria cresce, il blocco dei fondi federali rischia di lasciare scoperti proprio i programmi di sorveglianza e analisi che rendono possibile individuare per tempo oggetti come 3I/ATLAS.
Ricordiamo che la disinformazione corre sempre più veloce e si diffonde con facilità, perché è più facile , distorcere notizie trasformandole in allarmi globali per fare notizia, che approfondire per informare al meglio. La realtà è che la comunità scientifica continua a operare in modo trasparente e collaborativo, anche al di fuori degli Stati Uniti, confermando che la vera difesa planetaria si costruisce con dati condivisi, non con le voci virali.
Fonte: https://www.hdblog.it/tecnologia/articoli/n636274/nasa-difesa-planetaria-fake-news/
Il fatto quotidiano 28 Ottobre 2025
“Un oggetto extraterrestre colpirà la Terra domani. Chissà cosa potrebbe accadere”: cosa c’è di vero sull’arrivo dell’asteroide misterioso
Un oggetto interstellare si avvicina alla Terra. Il fisico di Harvard Loeb: “Potrebbe essere una tecnologia aliena avanzata”
Un misterioso oggetto spaziale denominato 3I/ATLAS si sta avvicinando alla Terra e, secondo i calcoli degli astronomi, potrebbe transitare nelle vicinanze del nostro pianeta il 29 ottobre. Inizialmente classificato come una cometa, l’oggetto ha mostrato caratteristiche insolite, tra cui una cosiddetta “anti-coda”, ovvero un flusso di particelle diretto verso il Sole. Le ultime osservazioni del Nordic Optical Telescope alle Canarie hanno rilevato che tale fenomeno è recentemente scomparso, alimentando nuove ipotesi sulla sua natura.
Il fisico teorico di Harvard Avi Loeb sostiene che 3I/ATLAS potrebbe non essere un corpo celeste naturale, ma un “manufatto extraterrestre”. Secondo lo scienziato, l’oggetto potrebbe rappresentare una forma di tecnologia avanzata proveniente da una civiltà non umana. Loeb ha dichiarato: “Gli oggetti interstellari come questo potrebbero essere sonde inviate da altre civiltà. È possibile che siano strumenti di osservazione, e non necessariamente minacce”.
Intervistato dalla divulgatrice Mayim Bialik, Loeb ha affermato: “Se volete prendervi una vacanza, fatela prima del 29 ottobre, perché chissà cosa potrebbe accadere”. Tuttavia, ha subito precisato che non vede motivi di allarme: “Non credo che un incontro con un oggetto del genere debba essere interpretato in modo negativo. Al contrario, sarebbe un’occasione per imparare. Queste civiltà sarebbero molto più sofisticate di noi e non avrebbero interesse a danneggiarci”.
Loeb ha inoltre sottolineato la possibile valenza scientifica dell’evento: “È un’opportunità per studiare tecnologie avanzate, forse migliaia o milioni di anni avanti rispetto alle nostre. Potremmo scoprire qualcosa sul nostro stesso futuro”.
Mentre la NASA mantiene una posizione cauta e prevede che l’oggetto passerà senza conseguenze, Loeb invita alla curiosità: “Non dobbiamo temere. Gli incontri con l’ignoto sono ciò che ci fa progredire come specie”. Al momento non ci sono evidenze che 3I/ATLAS rappresenti un pericolo per la Terra. Tuttavia, l’interesse scientifico resta alto e le prossime ore saranno cruciali per comprendere meglio la natura di questo enigmatico visitatore interstellare.
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