Art. di Byoblu
L’Italia dice NO alle modifiche dell’OMS
Con una mossa tanto inattesa quanto significativa, l’Italia ha deciso di non approvare gli emendamenti proposti al Regolamento Sanitario Internazionale (RSI) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Si tratta del documento che disciplina le misure sanitarie transfrontaliere in caso di emergenze globali e pandemie.
Dopo mesi di trattative, il governo italiano si è accodato agli Stati Uniti e ad altri Paesi occidentali nel rigettare le modifiche che avrebbero aumentato notevolmente i poteri dell’OMS, trasformando un organo consultivo in un’autorità sovranazionale con capacità vincolante per gli Stati membri.
Cosa prevedevano gli emendamenti bocciati
Il pacchetto di modifiche — composto da 300 emendamenti proposti nel 2022 — mirava a rafforzare il ruolo dell’OMS nella gestione delle crisi sanitarie. Tra i punti più controversi:
- Estensione dei poteri del Direttore Generale nel dichiarare un’emergenza sanitaria internazionale anche senza il consenso dello Stato coinvolto.
- Obbligo per i Paesi membri di condividere informazioni sanitarie e dati genetici con l’OMS in tempo reale.
- Possibilità per l’OMS di emettere raccomandazioni vincolanti su restrizioni di viaggio, quarantene e misure vaccinali.
In sostanza, si trattava di centralizzare la risposta alle pandemie, limitando l’autonomia decisionale dei governi.
Perché l’Italia ha detto no
L’Italia non ha approvato il pacchetto di riforme nella votazione finale alla 77ª Assemblea Mondiale della Sanità. Una decisione che, stando a fonti diplomatiche, è stata motivata da:
- Preoccupazioni per l’impatto sulla sovranità nazionale.
- Timori legati all’assenza di trasparenza nei meccanismi decisionali dell’OMS.
- Mancanza di garanzie democratiche e di controllo parlamentare.
Non si tratta di un’uscita di scena isolata: anche Stati Uniti, Regno Unito e Svizzera hanno espresso forti riserve, chiedendo ulteriori revisioni.
Un segnale forte contro il potere tecnocratico globale
Il rigetto di questi emendamenti rappresenta, secondo molti osservatori, una battuta d’arresto per il progetto di governance sanitaria globale promosso da alcune élite transnazionali. Il documento, infatti, era visto da numerosi analisti come un tentativo di consolidare il potere in mani non elette, svincolate da qualunque forma di accountability democratica.
L’Italia, in questo contesto, si schiera al fianco della difesa della sovranità popolare, lanciando un segnale chiaro: le scelte sulla salute pubblica devono rimanere nelle mani delle nazioni e dei cittadini, non di burocrazie internazionali.
Le prossime sfide
La battaglia non è finita. L’OMS ha tempo fino al maggio 2026 per far approvare nuove versioni degli emendamenti, e intende proseguire il negoziato. Ma il voto italiano è un campanello d’allarme: non tutti sono disposti a cedere poteri senza garanzie.
Per il pubblico di Byoblu, che da anni denuncia i pericoli del tecnocontrollo sanitario globale, si tratta di una vittoria importante, che conferma quanto l’informazione indipendente possa contribuire a creare consapevolezza e pressione pubblica.
Il no italiano agli emendamenti dell’OMS è una notizia da celebrare, ma anche un monito: solo mantenendo alta l’attenzione e alimentando il dibattito pubblico, sarà possibile evitare derive autoritarie mascherate da emergenze sanitarie.
Art. Tg24
L’Italia come gli Usa, rigettati gli emendamenti a Regolamento sanitario dell’Oms
l nostro Paese ha comunicato in una lettera indirizzata al direttore generale dell’Oms, Ghebreyesus, a firma del ministro della Salute, Orazio Schillaci, di voler respingere gli emendamenti adottati nel 2024 dai Paesi dell’Oms sul tema della lotta alle pandemie. Lo stessa hanno fatto gli Stati Uniti
L’Italia, al pari di quanto deciso dagli Stati Uniti, ha ufficialmente comunicato in una lettera indirizzata al direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) Tedros Adhanom Ghebreyesus, a firma del ministro della Salute Orazio Schillaci, di voler respingere gli emendamenti adottati nel 2024 dai Paesi dell’Oms sul tema della lotta alle pandemie. Si tratta, in particolare, di emendamenti al Regolamento sanitario internazionale (Ihr), un quadro giuridicamente vincolante per la risposta a emergenze di salute pubblica, che secondo i promotori del programma aveva mostrato dei limiti durante la pandemia di Covid. La lettera è stata inviata l’altro ieri, 18 luglio.
La scelta americana
Nel corso della 77ª Assemblea Mondiale della Sanità, che si era svolta dal 27 maggio al 1° giugno 2024 a Ginevra, i Paesi membri avevano adottato emendamenti al Regolamento per introdurre il concetto di “emergenza pandemica” e “maggiore solidarietà ed equità”. Ora la decisione italiana che segue da vicino quella dell’amministrazione Trump che ha rifiutato gli emendamenti sottolineando che i cambiamenti rischiano di interferire in modo “ingiustificato” con il diritto sovrano nazionale di elaborare politiche sanitarie. In particolare, il ministro della Sanità, Robert Kennedy jr, insieme al segretario di Stato, Marco Rubio, in una nota congiunta hanno sostenuto che “questi emendamenti rischiano di ostacolare indebitamente il nostro diritto sovrano ad elaborare la nostra politica sanitaria”. Metteremo gli americani, si legge ancora, “al centro di tutte le nostre azioni, e non tollereremo nessuna politica internazionale che attenti alla libertà di espressione, alla vita privata o alle libertà individuali degli americani”. Tra l’altro, va ricordato, che Donald Trump ha fatto uscire quest’anno gli Stati Uniti dall’Oms, ma secondo il Dipartimento di Stato gli emendamenti al Regolamento erano ancora vincolanti per il Paese.
Gli emendamenti
Gli emendamenti, entrando nel dettaglio, introducono il concetto di “emergenza pandemica” e di “maggiore solidarietà ed equità”, secondo quanto sostiene l’Oms. Sono stati adottati dopo che l’organizzazione non era riuscita lo scorso anno a raggiungere un accordo globale più ambizioso per combattere le pandemie. Nel 2025, questo accordo è stato poi raggiunto. Washington, sotto la presidenza Biden, aveva partecipato ai negoziati nel 2024, ma non era riuscita a raggiungere un consenso. Il predecessore di Rubio, Antony Blinken, aveva in seguito accolto con favore gli emendamenti, definendoli “un progresso”. Ma per i due segretari in carica “non affrontano adeguatamente la vulnerabilità dell’Oms all’influenza politica e alla censura, in particolare da parte della Cina, durante le epidemie”.
Le reazioni politiche in Italia. Boccia (Pd): “Decisione gravissima”
“Che Giorgia Meloni e il suo governo abbiano scelto di genuflettersi all’ottuso sovranismo e al trumpismo non lo scopriamo certo oggi. Ma la scelta fatta dal ministro Schillaci riguardo al regolamento sanitario dell’Oms è assurda e pericolosa. La scelta di respingere gli emendamenti adottati dalla 77esima Assemblea Mondiale della Sanità è una decisione gravissima, che isola il nostro Paese dal contesto internazionale. Un colpo durissimo alla cooperazione internazionale in ambito sanitario”. Lo ha detto il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia.
Ricchiuti (Fdi): La scelta tutela l’autonomia dell’Italia”
“L’Italia ha detto ‘no’ agli emendamenti 2024 al Regolamento Sanitario Internazionale dell’Oms, che avrebbero potuto attribuire all’Organizzazione poteri straordinari in caso di emergenze sanitarie. Tra le modifiche proposte, c’era la possibilità per l’Oms di influenzare direttamente decisioni cruciali come lock down, obblighi vaccinali, gestione delle pandemie e censura dell’informazione scientifica”. Lo ha detto Lino Ricchiuti, vicepresidente del dipartimento Imprese e Mondi Produttivi di Fratelli d’Italia. “Con questa scelta, il governo Meloni ha riaffermato il principio di sovranità nazionale, tutelando il diritto dell’Italia di decidere autonomamente in materia di salute pubblica”, ha aggiunto.
Fonte: https://tg24.sky.it/salute-e-benessere/2025/07/19/italia-usa-rigettati-emendamenti-regolamento-oms
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