Vladimir Putin apre alla tregua di 30 giorni emersa dal vertice di Gedda tra USA e Ucraina, ma delinea alcune condizioni. Apparso al Cremlino insieme al fidato alleato, il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, Vladimir Putin si è concesso ad un lunga conferenza stampa in cui ha manifestato una tiepida apertura alla proposta avanzata da Washington e accettata dall’Ucraina durante il vertice in Arabia Saudita.
“Sosterremo il cessate il fuoco ma ci sono delle sfumature da chiarire“, ha dichiarato, “come useranno quella pausa di 30 giorni? Forse, per arruolare con la forza più truppe. Forse per avere le armi. O, forse, addestrare il personale appena mobilitato?” Oltre a porre come condizione primaria il congelamento del fronte attuale e l’impossibilità da parte dell’esercito ucraino di rifornirsi di armi continuare la mobilitazione e l’esercitazione dei suoi militari durante il cessate il fuoco, il presidente russo ha elencato alcuni delicati aspetti che da chiarire per dare concretamente inizio al cessate il fuoco. “Chi controllerà le violazioni su un fronte di oltre 2mila chilometri? Come verrà risolta la questione della linea di contatto tra i due eserciti, dato che la Russia sta avanzando su tutto il fronte? Come saranno risolti i problemi di controllo e verifica?”
Vladmir Putin ha poi aggiunto: “Siamo d’accordo nel fermare i combattimenti, ma questo dovrebbe portare a una pace lunga e duratura, alla risoluzione della cause profonde della guerra” . Il capo del Cremlino ha ringraziato Donald Trump per i suoi sforzi nella ricerca di un accordo, in serata è previsto l’annunciato incontro a porte chiuse con l’inviato del presidente americano Steven Witkoff.
Nella conferenza stampa tenuta insieme a Marki Rutte, Segretario generale della Nato, Donald Trump ha definito “promettenti” le parole di Putin.
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